Viaggio in Messico
Le città delle civiltà preesistenti alla conquista spagnola erano dipinte di colori brillanti che squarciavano il verde prepotente della selva tropicale e screziavano il bianco abbacinante delle spiagge. L’amore e il gusto per i colori accesi si ritrova immutato nel Messico di oggi.
Gli indios discendenti delle popolazioni azteca, olmeca e maya sono vestiti di tessuti multicolori, i piatti tipici della cucina messicana sono ricchi di salse, spezie e ingredienti colorati, gli uccelli e i fiori tingono di blu, rosso e giallo l’atmosfera delle città e delle campagne.
I colori tingono di allegria la natura e gli uomini del Messico. Il sole accende gli azzurri prepotenti del cielo messicano, i basalti severi delle chiese gesuite della conquista, l’ocra abbagliante, i bruni e i gialli polverosi delle pietre dei siti precolombiani. I verdi di smeraldo e di giada della vegetazione che li orla, i rossi degli ibischi e i viola delle buganvillee, il bianco luminescente della sabbia che digrada nella tavolozza dei blu translucidi e cangianti del mare.
Inizia insieme a noi il tuo viaggio in Messico:
– Viaggio in Messico cosa vedere: Città del Messico
– Viaggio in Messico quando andare
– L’impero dei Maya
– Mariachi
– Viaggio in Messico cosa portare
Viaggio in Messico cosa vedere: Città del Messico
Scegliere quali tappe includere in un viaggio in Messico non è semplice. Il paese è uno dei più ricchi dell’America Latina, per siti archeologica di importanza mondiale, ma anche soste naturalistiche che riempiono gli occhi.
Con questo nostro itinerario, iniziamo la scoperta del Messico dalla sua Capitale: Città del Messico. I Cuicuilco, primi abitanti della zona, si stabilirono intorno ad Azcapotzalco tra il III millennio a.C. fino alla fondazione di Teotihuacán, dall’altra parte del lago Texcoco, che raccolse la maggior parte della popolazione della zona lacustre fino al VII secolo, quando molti dei suoi abitanti cominciarono a trasferirsi sulla riva del lago fondando i villaggi di Culhuacan, Coyoacán e Copilco.
I Mexica arrivarono dopo la caduta di Tula stabilendosi prima sulle rive del lago e poi su un’isola che chiamarono Tenochtitlán, in onore di Tenoch, il capo che qui li guidò. Secondo la mitologia mexica il dio Huitzilopochtli, avrebbe ordinato che la sua città fosse fondata sul luogo in cui un’aquila avrebbe divorato un serpente sopra un cactus. Questo avvenne, secondo la leggenda, il 13 marzo 1325.
L’aquila, il nopal e il serpente compaiono oggi nel tricolore messicano.
La città dei Mexica, Tenochtitlán, la capitale dell’Impero azteco, governata da un imperatore chiamato Tlatoani, che esercitava la carica a vita, divenne in breve una delle più grandi del mondo di allora con una popolazione di più di 500.000 abitanti. La città era collegata con la terraferma da quattro grandi ponti in legno che potevano essere rapidamente smontati.
Gli spagnoli arrivarono da Iztapalapa nel luglio del 1519 e l’8 novembre 1519 il tlatoani Montezuma, ricevette Hernán Cortés. Da allora in poi, la storia del Messicosi intrecciò indissolubilmente al retaggio coloniale della vecchia Europa.
Viaggio in Messico quando andare
Come molte mete del centro America, il clima in Messico riflette le due stagioni che dividono il paese: quella secca e quella umida. I fattori da tenere in considerazione sono quindi la frequenza delle piogge, ma anche le temperature.
I mesi da ottobre ad aprile sono dunque i migliori per programmare un viaggio in Messico. Considerate che la capitale e l’area centrale si trovano su un altipiano, cosa che rende le temperature miti in questo periodo. Quindi, non dimenticate una felpa o una giacca leggera per la sera.
La fine dell’estate segna anche un significativo calo nell’affluenza dei turisti nord americani, cosa che vi permetterà di visitare i siti archeologici con maggiore tranquillità!
L’impero dei Maya
“Non ho specificato di quale razza si trattasse, da dove venissero o chi fossero i loro progenitori; né tantomeno lo so”
Le prove che in America Latina fosse esistita una civiltà dimenticata erano ovunque, nel Messico moderno. Emergevano qua e là tra le rovine dei vecchi conventi spagnoli, sotto i manti stradali. Ma nella maggior parte dei casi erano coperte dalla giungla che si era ripresa gli spazi naturali.
Tuttavia, fu solo negli anni 30 e 40 del XIX secolo, che una coppia di esploratori iniziò a setacciare la penisola dello Yucatan, scoprendo l’entità di tale tesoro. Ciò che la vegetazione restituì furono le rovine dell’Impero Maya, un’imponente civiltà mesoamericana che si era estesa dal Belize settentrionale al Guatemala, fino al Messico meridionale.
Le origine dei Maya sono ancora oscure, oggi si ritiene emerse tra il 7000 a.C. e il 2000 a.C., quando la popolazione di cacciatori e raccoglitori abbandonò le proprie abitudini nomadi per creare insediamenti permanenti. Fu il contatto con gli Olmechi a dare l’input definitivo al loro sviluppo: la creazione delle loro famose piramidi e i complessi rituali.
Con l’ulteriore crescita della loro società, i Maya crearono anche ciò che li avrebbe resi celebri fino ai giorni nostri: il proprio calendario. Piuttosto complesso perché comprendeva tre sistemi di datazione: uno per gli dèi, uno per la vita civile e un terzo di carattere astronomico noto come Il Lungo Ciclo. Il punto di partenza indicava la creazione dell’uomo, l’11 agosto 3114 a.C.
Il termine era il famoso 21 dicembre 2012, data in cui secondo i Maya sarebbe cominciato un nuovo ciclo.
Mariachi
Uno dei simboli più famosi del Messico è l’accompagnamento musicale dei gruppi musicali vestiti con gli abiti tradizionali e con i cappelli dalla testa molto larga: i mariachi. La cultura locale prevede che la loro musica venga suonata durante i momenti più importanti della vita, fidanzamenti, nozze, compleanni, battesimi, funerali, feste e sagre.
Il termine nasce forse, durante l’occupazione francese del Messico, negli anni Sessanta del XIX secolo, dalla parola mariage, matrimonio, festa durante la quale le bande di mariachi sono molto apprezzate.
Nel gruppo tradizionale di mariachi non possono mancare la vihuela, una piccola chitarra dalla cassa di risonanza arrotondata, il guitarrón e i violini.
Il vestito dei moderni mariachi è una versione più decorata del vestito dei charros, utilizzato dai cowboy della tradizione equestre messicana con il tipico sombrero dalla tesa larga e decorata.
L’Unesco ha riconosciuta la musica mariachi come parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Viaggio in Messico cosa portare
Oggi, i cittadini italiani possono viaggiare per turismo in Messico. Sono necessari il passaporto in corso di validità fino al rientro in Italia.
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È il momento di iniziare il tuo viaggio: si parte a Ottobre 2025.