Viaggio in Giappone Kiso
Nel cuore delle Alpi giapponesi, lungo la Valle del Kiso, si trova l’antica Nakasendo, la via commerciale che collegava Tokyo a Kyoto. In un’epoca contesa tra imperatore e shogun, rappresentò la cerniera tra est e ovest del Paese.
I suoi paesaggi, i villaggi e i viaggiatori che la animarono furono ritratti dal pittore giapponese Utagawa Hiroshige, nella serie di stampe in stile ukiyo-e Sessantanove stazioni lungo il Kisokaidō.
Fuori dagli itinerari moderni della cultura J-Pop e della tecnologia futuristica, ancora oggi le 11 città postali raccontano un Giappone che conserva l’aura di un passato lontano.
Dall’ombra del castello nero di Matsumoto, attraverso i boschi di hinoki, i profumati cedri giapponesi, fino ai campi di risaie nella campagna di Shirakawago: un itinerario per chi ha già visitato il Giappone e se ne è irrimediabilmente innamorato.
Un approfondimento per veri appassionati… Okearinasai, bentornati nel Paese del Sol Levante.
Inizia insieme a noi il tuo viaggio in Giappone Kiso:
– La via della Nakasendo
– Washoku
– La via del tè
– Viaggio in Giappone Kiso consigli
La via della Nakasendo
Il Nakasendō è, letteralmente, la via attraverso le montagne. Geograficamente, occupa il cuore del Giappone, tracciando un antico itinerario che serpeggia tra le Alpi giapponesi e i boschi di cedri e cipressi del Giappone centrale. Lunga circa 530 chilometri, la strada fu una delle cinque arterie principali durante il periodo Edo (1603-1868), utilizzata da daimyō, funzionari dello shogunato e mercanti per spostarsi tra la capitale imperiale e quella amministrativa.
Lungo il percorso si contavano sessantanove stazioni di posta, villaggi in cui i viaggiatori potevano trovare ristoro, alloggio e assistenza per i cavalli. Alcuni di questi, come Tsumago e Magome nella valle del Kiso, sono stati restaurati con cura e conservano ancora l’atmosfera di un tempo: strade lastricate, facciate in legno scuro, insegne calligrafiche e lanterne di carta.
Dopo essere stata abbandonata con l’arrivo delle ferrovie nell’era Meiji, la Nakasendō è tornata a nuova vita grazie a un turismo lento, che predilige il cammino e l’immersione nei paesaggi silenziosi.
Oggi, percorrere i suoi tratti più intatti significa fare un viaggio nella storia e nel ritmo dimenticato del passo umano, tra locande tradizionali e boschi umidi di muschio, dove il Giappone antico sussurra ancora. La strada non è Patrimonio UNESCO, ma è considerata uno dei percorsi culturali più significativi del paese, simbolo di continuità e memoria.
Washoku
Niente è più coinvolgente per immergersi nell’atmosfera tradizionale giapponese di trascorrere una notte in un ryokan. Queste antiche locande, risalenti al periodo Edo e rimaste pressoché immutate nel tempo, sono caratterizzate dai pavimenti in tatami e dalle porte in carta di riso, che creano un’atmosfera unica e suggestiva.
Dopo un bagno ristoratore, ci si veste con gli yukata e si cena provando la cucina kaiseki.
Il concetto di Washoku sintetizza le varie interpretazioni regionali della tradizione culinaria giapponese, che spaziano dai piatti di tutti i giorni alla raffinata cucina kaiseki. Rispettando l’equilibrio tra uomo e natura tipico della cultura giapponese, la presentazione del cibo in recipienti di lacca, ceramica, legno o bambù contribuisce al grande fascino del Washoku. Questa cucina non mira solo a soddisfare il palato, ma coinvolge tutti e cinque i sensi.
La stagionalità gioca un ruolo fondamentale, con l’utilizzo degli ingredienti tipici di ogni periodo dell’anno. Inoltre, la cucina giapponese segue la teoria cinese dello Yin-Yang e dei cinque elementi, garantendo la presenza di cinque sapori, cinque colori e cinque metodi di cottura, coinvolgendo tutti e cinque i sensi nell’esperienza gastronomica.
Scopri questa e altre particolarità della cultura giapponese nel nostro video!
La via del tè
La cerimonia del tè, una delle “vie” della tradizione giapponese più celebrate, incarna il fascino intrinseco della cultura nipponica. Originariamente nata in Cina durante un periodo di intensi scambi culturali con il Giappone, le sue prime testimonianze risalgono al VIII secolo, documentate nel Canone del Tè scritto dal monaco Lu Yu durante la dinastia Tang.
Questo antico testo non solo narra le origini mitologiche del tè e il suo processo di lavorazione, ma dettaglia anche gli strumenti necessari per la sua preparazione e degustazione, fino a 28.
Col tempo, la cerimonia del tè non si limitò più solo a essere una pratica per la preparazione del tè stesso, ma divenne una forma di cerimonia spirituale. Ogni gesto, sia dell’ospitante che degli ospiti, rifletteva il processo meditativo tipico delle pratiche zen.
Per seguire alla perfezione la Chadō (la via del tè), sono stati identificati quattro principi fondamentali: Rispetto (敬), Armonia (和), Purezza (清), Tranquillità (寂). Questi principi si rifanno al concetto estetico del wabisabi, che enfatizza la bellezza nella transitorietà.
Partecipare alla cerimonia del tè è un’esperienza imperdibile, e farlo a Kyoto, tempio della tradizione per eccellenza, la rende ancora più memorabile. Durante il nostro viaggio in Giappone Kiso, la cerimonia del tè è già inclusa come esperienza privata per il gruppo.
Sarà l’occasione di immergersi nell’atmosfera di una machiya tradizionale e di assaporare il tè matcha, un salto nel cuore della cultura giapponese.
Viaggio in Giappone Kiso consigli
C’è un Giappone che sfugge ai neon e ai grattacieli, nascosto tra Alpi Giapponesi: è la valle del Kiso, antico corridoio che un tempo collegava i signori feudali a Edo. Infatti, qui correva la Nakasendō, la via dei samurai e dei mercanti che univa Kyoto all’antica capitale. Lungo questo percorso, villaggi come Magome, Tsumago e Narai custodiscono ancora un Giappone che esiste solo fuori dalle metropoli.
Lungo valle del Kiso il viaggio diventa un rito di quiete, lontani dai percorsi colpiti dall’overtourism. Si attraversano ponti di legno, si ascolta il passo dell’acqua, si respira la lentezza che il Giappone moderno ha quasi dimenticato.
Per partire per questo viaggio in Giappone Kiso, è necessario avere un passaporto in corso di validità, mentre il visto non è richiesto.
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È il momento di iniziare il tuo viaggio: si parte a Giugno 2026.
