GIAPPONE IN PRIMAVERA

Icon Novembre 18, 2024
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Il Giappone in primavera

Perché un viaggio in Giappone in primavera? Nell’immaginario collettivo la primavera è il periodo dell’anno più romantico e rappresentativo per il Giappone. Questo per la tradizione della hanami: l’abitudine di organizzare gite specialmente per ammirare la fioritura.

Proprio la fioritura, avvenimento effimero e soggetto ai cambiamenti repentini della stagione, rappresenta l’estetica giapponese. Per scegliere questo periodo bisogna seguire le previsioni ufficiali, che in Giappone hanno un vero e proprio calendario ufficiale!

Al giorno d’oggi sembra che la globalizzazione che ha investito il Giappone abbia estirpato questi principi, ma visitando il Paese del Sol Levante ci si accorge di come riescano a convivere grattacieli e templi zen, centri commerciali e meditazione. E se l’autunno è colorato dal rosso degli aceri, il rosa è il colore della primavera: come i delicati fiori di sakura.

 

Scopri perché programmare un viaggio in Giappone in primavera:
– Giappone in primavera: la bellezza dell’imperfetto
– Hanami
– La tradizione del kimono
– Viaggio in Giappone in primavera: cosa sapere

 

Giappone in primavera: la bellezza dell’imperfetto

Un viaggio in Giappone in primavera è un tuffo nell’estetica del Sol Levante. Un tema ricorrente della cultura giapponese che si manifesta in molteplici aspetti della vita quotidiana è quello della bellezza effimera e imperfetta.

Contrariamente a quello che potremmo pensare noi occidentali, il concetto di estetica giapponese si basa tutto su “non è bello ciò che è canonicamente bello”. La bellezza elevata, detta shibusa, è qualcosa di elegante, raffinato e sobrio ma anche, paradossalmente, qualcosa di aspro e ruvido. Ed è qui che nasce la prima grande contraddizione, che si basa sui concetti di Wabi e Sabi.

Da un lato wabi, l’austerità e l’eliminazione del superfluo, dall’altro sabi, letteralmente una patina che il tempo lascia sugli oggetti e li consumano.

Per i giapponesi infatti le cose belle non sono quelle perfette, senza graffi e ammaccature, ma ciò che viene consumato dal tempo, perché usato e apprezzato. E ciò che è spontaneo, come la natura.

Hanami

Rosa. Piccolo. Caduco. Delicato. È il sakura: il fiore di ciliegio, simbolo per eccellenza della primavera giapponese.

Per i giapponesi, la fioritura dei ciliegi non è solo un avvenimento naturale, ma si riflette in un insieme di tradizioni antiche di secoli. Andare ad ammirare i ciliegi non è solo un passatempo qualsiasi, oggi è una vera e propria festa e in passato è stato un vero e proprio rito.

Parliamo dell’hanami (letteralmente “osservare i fiori”) e nel passato era considerato solo ad appannaggio degli aristocratici. È solo con la pace del periodo Edo, dal 1600, diventa di dominio pubblico, proprio grazie al periodo di grande pace che ha portato anche le classi meno agiate a concentrarsi sulle attività non belliche e sui piaceri della vita.

Oggi per festeggiare l’hanami le persone non si fanno mancare cibo a tema, come il mochi o i kit kat al gusto sakura. Si tratta di una festività tanto sentita per cui anche i giapponesi possono chiedere ferie e permessi speciali!

 

La tradizione del kimono

Letteralmente significa “cosa da indossare”. Infatti, in passato il kimono indicava un qualsiasi abito. Oggi, invece, quando si parla di kimono ci si riferisce al tipico abito tradizionale giapponese.

La forma è la cosa più particolare. Infatti, quando non è indossato ricorda una T di stoffa, i cui pezzi vengono ricavati da un unico rotolo di stoffa chiamato tan.
Altra peculiarità è che non esistono le taglie, ma solo distinzione tra modelli maschili e femminili. Per adattarlo alla propria statura, va fatta una piega in vita chiamata “ohashori”, coperta dalla cintura, l’obi.

Esattamente come per le altre espressioni culturali giapponesi, anche la tradizione del kimono segue e rispetta i canoni della stagionalità. Mai indossare una fantasia con fiori di ciliegio in autunno, se volete vestirvi come veri giapponesi!

Durante il nostro viaggio in Giappone in primavera è inclusa l’esperienza in ryokan. Qui, avrete l’opportunità di indossare una versione leggera del kimono: lo yukata. Ma attenzione nella chiusura: la sempre sovrapposto il lato sinistro sopra quello destro. L’usanza opposta è utilizzata solamente per i defunti.

 

Viaggio in Giappone in primavera: cosa sapere

Come programmare il tuo viaggio in Giappone in primavera, per fare l’esperienza dell’hanami? La natura non è una scienza esatta, ma ogni anno viene stilato un vero e proprio calendario della fioritura. Televisioni, giornali e siti web seguono con grande passione l’avvicinamento del cosiddetto “fronte dei sakura”. Settimana dopo settimana viene aggiornata la previsione, in attesa che il paese inizi a colorarsi di rosa.

Poiché il Giappone ha un clima molto simile a quello italiano, i fattori che possono influenzare il passaggio da una stagione all’altra sono facilmente immaginabili. Piogge e freddo che si prolunga dall’inverno, oppure una primavera precoce e calda. L’importante è considerare che, se anche non si vedrà la piena fioritura, l’atmosfera dei ciliegi si sente in ogni aspetto!

Non perderti la magia del Giappone in primavera! Scopri questa e altre particolarità della cultura giapponese nel nostro video!

Per viaggiare, i cittadini italiani devono avere un passaporto in corso di validità, mentre il visto non è richiesto.
Controlla il sito ufficiale di VIAGGIARE SICURI per gli ultimi aggiornamenti.

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