Tutto quello che devi sapere per un viaggio in Marocco
Nella parte più occidentale del continente africano, con un occhio sempre rivolto verso l’Europa, c’è un Paese dove si può ancora vivere una magia da mille e una notte. Continua a leggere per scoprire tutto quello che devi sapere per un viaggio in Marocco…
È un’attrazione magnetica quella che spinge i viaggiatori a scoprire la terra del deserto, dove i profumi intensi delle spezie inebriano l’aria e i contrasti cromatici dominano l’orizzonte.
Per capire davvero il paese di oggi, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, più precisamente nell’8000 a.C., quando il Marocco era più verde e disponeva di molta più acqua. Due elementi fondamentali per il sostentamento dei Berberi, popolo indigeno dedito all’agricoltura e alla pastorizia. Anche perché l’arrivo degli Arabi, che hanno contribuito all’aspetto attuale del Paese, coincise anche con la desertificazione.
Durante un viaggio in Marocco, avrete negli occhi i colori delle dune, in contrasto con le creste montane dell’Atlante. I berberi sopravvissuti alla modernità e uomini d’affari, mescolarsi nella medina di Marrakech.
Come scegliere il viaggio in Marocco perfetto per te:
– Marocco terra dei contrasti
– I berberi
– Tajine e cous cous: la cucina marocchina
– Viaggio in Marocco: cosa sapere
Marocco terra di contrasti
Il colore della terra del deserto accende un arcobaleno di tonalità rosa, rosse e ocra sulle mura lungo la via delle kasbah, tra Ait Benhaddou e Ouarzazate. All’orizzonte, a contrasto con il celeste del cielo, la corona delle vette dell’Atlante, bianche di neve in inverno e chiazzate di verde nel corso dell’anno.
Il deserto dell’Erg è forse il vero marchio di fabbrica del Marocco. Le sue dune, fatte di minuscoli granelli rosa, bianchi e neri, cambiano volto seguendo il cammino del sole e custodiscono un segreto prezioso. Qui, dove la vita sembra impossibile, si spostano i popoli nomadi e i berberi.
Dentro le città, l’iride di colori s’arricchisce di profumi, il giallo punge di curcuma e il verde di menta intensa, nei rossi si spande l’aria secca del deserto, negli azzurri il fresco dell’acqua delle fontane, nei bruni stagna l’aroma dolce dei legni di cedro, della corteccia di cannella e dei datteri, i grigi e i neri profumano del sapido fumo della carne che cuoce sulle griglie.
Non è la capitale, ma Marrakech rappresenta il cuore pulsante del paese. Il suo centro è Jema el-Fna, la piazza attorno alla quale si sviluppa la città vecchia. Il suo aspetto cambia nel corso della giornata: di mattina e pomeriggio ospita il mercato all’aperto, con bancarelle di stoffe, datteri, spremute d’arancia, uova di struzzo.
A fianco, gli artigiani tradizionali: dai decoratori con l’henné ai cavadenti, dagli indovini agli acrobati, dai suonatori di piazza agli incantatori di serpenti. Quando poi scende la sera, vengono disposte tavole e panche per cenare con couscous e tajine, allietati da musicanti gnaoua e cantastorie.