Viaggio Castiglia Pasqua
In Castiglia la Pasqua si annuncia nei giorni che si accorciano, nel suono delle prove notturne delle bande, nell’odore di cera che impregna le navate e le strade. L’altopiano, ancora segnato dall’inverno, diventa il teatro di una liturgia che unisce spazio e tempo. Le processioni attraversano piazze e vicoli con passo misurato, come se la terra stessa dettasse il ritmo.
A Valladolid, Zamora, Salamanca, la Settimana Santa si affida alla scultura più che al gesto. I pasos, scolpiti nel legno policromo, portano i segni di Gregorio Fernández e di una tradizione che racconta il dolore senza enfasi. I volti dei Cristi e delle Vergini non cercano lo sguardo: lo sostengono. Il silenzio che li accompagna è denso, rotto solo dal rullo dei tamburi o dallo stridio delle carracas. È un silenzio che pesa quanto la pietra delle cattedrali.
Questa Pasqua sembra parlare la lingua di Unamuno, fatta di conflitto interiore e di fede interrogata, o quella di Machado, che vedeva nei campi castigliani una morale del paesaggio. La notte, il freddo risale dalle lastre di pietra, le torce disegnano ombre lunghe sulle facciate. Al mattino, la luce asciutta restituisce le città alla loro misura quotidiana. Vivere la Pasqua in Castiglia significa entrare in un rito che non cerca consolazione, ma ascolto.
Un tempo sospeso, dove la storia cammina accanto al presente e ogni passo sembra ricordare che qui la spiritualità passa, da secoli, attraverso la terra.
Il check-in e il disbrigo delle formalità doganali e d’imbarco andranno effettuati individualmente. I partecipanti incontreranno il resto del gruppo e la guida parlante italiano all’arrivo in Spagna.
Inizia insieme a noi il tuo viaggio in Castiglia Pasqua:
– Madrid
– Avila
– Toledo
– Viaggio in Castiglia Pasqua cosa serve
Madrid
La città sorse in tempi relativamente recenti per opera dell’emiro musulmano Mohamed I, che nel 865 decise di costruire sulla riva del Manzanares, al centro della Meseta, una fortezza, che chiamò Magrit.
Divenuta capitale nel 1561 per volere di Filippo II, la città, si sviluppò attorno all’antico Alcázar e alla Plaza Mayor, incorporando nell’impianto urbano le tracce evidenti della presenza imperiale, nobiliare e clericale. I secoli successivi conferirono a Madrid la monumentalità barocca e neoclassica, visibile oggi nel Palazzo Reale, nel Paseo del Prado e nelle grandi arterie tracciate per celebrare la nuova Spagna moderna.
Durante il regno di Carlo III, sovrano illuminato del Settecento, Madrid si trasformò in una capitale moderna, dotandosi di musei, fontane neoclassiche e nuove infrastrutture, tra cui il Paseo del Prado, asse monumentale che oggi ospita il celebre Museo del Prado. La città fu teatro di resistenza durante la guerra d’indipendenza contro Napoleone, nel 1808, e più tardi divenne simbolo delle tensioni che attraversarono la Spagna nel Novecento, fino alla lunga dittatura franchista.
Dal dopoguerra in poi, Madrid ha conosciuto una rapida espansione urbana e una vivace rinascita culturale, culminata negli anni Ottanta con la movida madrileña, fenomeno di rottura artistica e sociale che ha segnato profondamente la sua identità contemporanea.
Avila
La città si alza su un altopiano ventoso della Castiglia, a oltre mille metri di altitudine, circondata da una delle cinte murarie medievali meglio conservate d’Europa. Infatti, le mura di Ávila, alte dodici metri e lunghe più di due chilometri, con ottantaquattro torri semicircolari, racchiudono un centro urbano sobrio, di pietra chiara e spazi raccolti.
Fondata in epoca romana e poi contesa tra cristiani e musulmani durante la Reconquista, Ávila deve gran parte della sua identità all’epoca tardo- medievale, quando divenne centro religioso e intellettuale di rilievo.
La città è indissociabile dalla figura di Santa Teresa di Gesù, nata qui nel 1515 e iniziatrice di un cristianesimo visionario che ha lasciato traccia visibile nei conventi carmelitani e nelle chiese barocche disseminate intra muros. La cattedrale, incastonata nelle mura, mescola elementi romanici e gotici con severità castellana.
Toledo
Toledo è aggrappata ad un promontorio roccioso avvolto dall’abbraccio del fiume Tago, nel cuore della Castiglia-La Mancia, a una manciata di chilometri a sud di Madrid.
La città appare come una fortezza di pietra, quasi sospesa nel tempo e nel paesaggio brullo della Meseta. Per secoli Toledo è stata definita la “città delle tre culture”, poiché cristiani, ebrei e musulmani vi coabitarono intrecciando arte, pensiero e spiritualità in un tessuto urbano denso di simboli e contraddizioni. Capitale del regno visigoto fino all’VIII secolo, la città visse poi sotto il califfato di Córdoba, lasciando tra le sue strade un’impronta islamica visibile ancora oggi nei resti delle mura, nei bagni arabi e nelle porte monumentali.
Dopo la Reconquista, nel 1085, Toledo divenne la prima grande conquista cristiana e cuore spirituale del regno di Castiglia. Fu sede arcivescovile e centro intellettuale di primo piano, con la famosa Scuola dei Traduttori che permise la trasmissione del sapere antico all’Europa latina. Le sue chiese, sinagoghe e moschee, spesso trasformate e riadattate nei secoli, testimoniano questa stratificazione unica. Dalla sinagoga di Santa María la Blanca, eretta nel XIII secolo in stile mudéjar, alla cattedrale gotica con il suo coro scolpito e la sacristia che custodisce opere di El Greco, che qui visse e lavorò a lungo.
Toledo fu capitale del regno di Spagna fino al 1561, quando Filippo II trasferì la corte a Madrid, e da allora la città si è conservata quasi intatta. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986, Toledo oggi continua ad affascinare con la sua atmosfera solenne e raccolta.
Cosa serve
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