Viaggio in Giappone in primavera
Perché un viaggio in Giappone in primavera? Nell’immaginario collettivo la primavera è il periodo dell’anno più romantico e rappresentativo per il Giappone. Questo per la tradizione della hanami: l’abitudine di organizzare gite specialmente per ammirare la fioritura.
Proprio la fioritura, avvenimento effimero e soggetto ai cambiamenti repentini della stagione, rappresenta l’estetica giapponese. Per scegliere questo periodo bisogna seguire le previsioni ufficiali, che in Giappone hanno un vero e proprio calendario ufficiale!
Al giorno d’oggi sembra che la globalizzazione che ha investito il Giappone abbia estirpato questi principi, ma visitando il Paese del Sol Levante ci si accorge di come riescano a convivere grattacieli e templi zen, centri commerciali e meditazione.
La cultura giovanile dipinge di colori sgargianti gli avveniristici centri finanziari mentre i profumi e i suoni della tradizione cambiano al variare delle stagioni. Il rosso degli aceri d’autunno, i delicati fiori di sakura in primavera, il frinire estivo delle cicale e il silenzio secolare del paese delle nevi, scandiscono il ritmo della vita giapponese e del turista che riesce a percepire millenni di storia nell’attimo della modernità.
Inizia insieme a noi il tuo viaggio in Giappone:
– Il Giappone, la bellezza dell’imperfetto
– Hanami
– Viaggio in Giappone in primavera, cosa serve
– La via del tè
Il Giappone, la bellezza dell’imperfetto
Un viaggio in Giappone in primavera è un tuffo nell’estetica del Sol Levante. Un tema ricorrente della cultura giapponese che si manifesta in molteplici aspetti della vita quotidiana è quello della bellezza effimera e imperfetta.
Contrariamente a quello che potremmo pensare noi occidentali, il concetto di estetica giapponese si basa tutto su “non è bello ciò che è canonicamente bello”. La bellezza elevata, detta shibusa, è qualcosa di elegante, raffinato e sobrio ma anche, paradossalmente, qualcosa di aspro e ruvido. Ed è qui che nasce la prima grande contraddizione, che si basa sui concetti di Wabi e Sabi.
Da un lato wabi, l’austerità e l’eliminazione del superfluo, dall’altro sabi, letteralmente una patina che il tempo lascia sugli oggetti e li consumano.
Per i giapponesi infatti le cose belle non sono quelle perfette, senza graffi e ammaccature, ma ciò che viene consumato dal tempo, perché usato e apprezzato. E ciò che è spontaneo, come la natura.
Hanami
Rosa. Piccolo. Caduco. Delicato. È il sakura: il fiore di ciliegio, simbolo per eccellenza della primavera giapponese.
Per i giapponesi, la fioritura dei ciliegi non è solo un avvenimento naturale, ma si riflette in un insieme di tradizioni antiche di secoli. Andare ad ammirare i ciliegi non è solo un passatempo qualsiasi, oggi è una vera e propria festa e in passato è stato un vero e proprio rito.
Parliamo dell’hanami (letteralmente “osservare i fiori”) e nel passato era considerato solo ad appannaggio degli aristocratici. È solo con la pace del periodo Edo, dal 1600, diventa di dominio pubblico, proprio grazie al periodo di grande pace che ha portato anche le classi meno agiate a concentrarsi sulle attività non belliche e sui piaceri della vita.
Oggi per festeggiare l’hanami le persone non si fanno mancare cibo a tema, come il mochi o i kit kat al gusto sakura. Si tratta di una festività tanto sentita per cui anche i giapponesi possono chiedere ferie e permessi speciali!
Viaggio in Giappone in primavera, cosa serve
Oggi, i cittadini italiani possono viaggiare per turismo in Giappone. É necessario il passaporto in corso di validità
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La via del tè
La cerimonia del tè, uno dei riti più famosi della cultura giapponese, rappresenta una fusione di tradizioni.
Nasce in Cina, in un periodo di vivaci scambi culturali con il Giappone, e le prime tracce storiche di questa usanza possono essere rintracciate nell’VIII secolo, grazie al “Canone del Tè” scritto dal monaco Lu Yu durante la dinastia Tang. Nel corso del tempo, la cerimonia del tè ha acquisito una dimensione più profonda, evolvendosi in un rituale spirituale. I gesti compiuti dall’ospite e dagli invitati riflettono una meditazione tipica delle pratiche zen.
Per padroneggiare la Chadō (la via del tè), sono stati definiti quattro principi fondamentali: Rispetto (敬), Armonia (和), Purezza (清), Tranquillità (寂). Questi valori sono legati all’estetica del wabisabi, che esalta la bellezza dell’effimero.
Vivere un’esperienza di cerimonia del tè è imprescindibile, e farlo a Kyoto, il cuore pulsante della tradizione, rende il ricordo ancora più vivido. In questo nostro viaggio in Giappone in primavera, sarà inclusa la cerimonia del tè privata per il gruppo!
È il momento di preparare il passaporto: si parte ad Marzo 2025.