MONGOLIA NAADAM

IL CUORE NOMADE DELL’ASIA

DETTAGLI

Codice:MT68

Categoria: ASIA, HOME, MAGNETIC TOURS

Partenza:28 GIUGNO 2026

Durata:16 GIORNI 13 NOTTI

Quota di partecipazione:€ 3.780

Posti disponibili:POSTI DISPONIBILI

dettaglio preventivo

Viaggio in Mongolia Naadam

C’è un giorno d’estate in Mongolia in cui la steppa sembra trattenere il respiro. A Ulaanbaatar, come nei villaggi più remoti, i colori dei deel tradizionali emergono tra le tende bianche delle gher, cucendo passato e presente in un unico spazio rituale.

Il festival tradizionale del Naadam prende forma e il Paese si riconosce in tre gesti antichi: correre, lottare, tendere un arco.

Di giorno la terra riflette il cielo e l’ombra delle nuvole corre lungo il deserto e le steppe, la notte le stelle premono per scendere dal cielo mai così vicino.

La natura è forte in Mongolia, quasi spaventevole. A contrappunto, gli occhi grandi e profondi dei bambini, il carattere gentile, l’ospitalità genuina, il sorriso enigmatico dei nomadi. E una fierezza nobile che risale alla stirpe e ai tempi di Gengis Khan, il grande condottiero che conquistò il mondo in groppa a un cavallo, dal quale cadde solo morendo.

 

Inizia insieme a noi il tuo viaggio in Mongolia per il Naadam:
– Viaggio in Mongolia cosa vedere
– Natura in Mongolia
– Festival del Naadam
– Viaggio in Mongolia Naadam consigli

 

Viaggio in Mongolia cosa vedere

La Mongolia sa sorprendere nella maestosità dei suoi spazi naturali, così vuoti eppure allo stesso tempo pieni dei dettagli più incredibili.

Ulanbataar, la capitale del paese e città più fredda al mondo, cambiò nome più volte prima di adottare il nome attuale nel 1924. Qui tradizione e modernità si fondono con armonia e, accanto alle gher tradizionali, si trovano edifici moderni, in stile leggermente sovietico, e un’architettura per nomadi.
Il cuore pulsante della capitale è Piazza Genghis Khan, da cui inizia il Viale della Pace (Enku Taivni Orgon Cholu), che attraversa Ulanbataar da un capo all’altro, costellato di negozi, ristoranti, bar, caffetterie e altro ancora, come le altre metropoli moderne.

Ma quello che contraddistingue la Mongolia è la natura degli spazi infiniti, che attraverserete con questo viaggio.

La steppa si apre come una pagina senza margini, un tappeto d’erba che cambia colore con le stagioni e con la luce, dal verde breve dell’estate al rame secco dell’autunno. Il vento la percorre senza ostacoli, portando l’eco lontana degli zoccoli, il profumo acre dell’artemisia, il fumo sottile che sale dalle gher isolate.

A sud, il Gobi sorprende con la sua idea di deserto. Non solo sabbia, ma canyon di roccia, pianure di ghiaia, dune che cantano quando il vento le muove. Qui il silenzio è compatto, interrotto dal richiamo di un avvoltoio o dal passo lento dei cammelli.

A nord, le foreste di larici e i laghi profondi come Khövsgöl riflettono un altro volto del Paese, più umido e ombroso, dove l’acqua conserva storie antiche e il freddo modella i gesti quotidiani.

 

Natura in Mongolia

Mongolia: spazi immensi, all’apparenza “vuoti”, che racchiudono una grande ricchezza. Sedici ecoregioni, con una biodiversità di animali e specie vegetali molto diversificata. Le praterie coprono più della metà del paese, ma il paesaggio della Mongolia è estremamente vario e comprende montagne, laghi, deserti e vaste praterie, che coprono circa il 75% del territorio.

Troviamo poi il deserto del Gobi che, contrariamente alla credenza popolare, non è un deserto di dune e sabbia, ma un deserto di rocce.

Il Gobi non è solo sabbia. Le dune di Khongoryn Els si alzano come onde ferme, e quando il vento le percorre producono un suono profondo, quasi un respiro. Tra un orizzonte e l’altro appaiono mandrie di cammelli bactriani, lenti e vigili. Qui la presenza umana è discreta, mai invasiva. La notte restituisce un freddo netto e una volta stellata che orienta più delle mappe.

 

Festival del Naadam

Il Festival del Naadam si svolge ogni estate nelle vaste pianure della Mongolia, con il culmine più spettacolare nello stadio centrale di Ulaanbaatar. Non è solo una celebrazione sportiva: è un rito identitario che riflette il legame profondo tra il popolo mongolo e il suo territorio aperto, segnato dal vento e dall’orizzonte senza confini.

Le sue origini affondano nel Medioevo, quando le competizioni di lotta, tiro con l’arco e corsa dei cavalli servivano a selezionare i migliori guerrieri dell’impero di Gengis Khan. Nel tempo, queste prove sono diventate i tre giochi virili, simbolo di forza, abilità e resistenza.

Durante il periodo socialista del Novecento il Naadam venne riorganizzato come festa nazionale, assumendo anche una dimensione politica, ma senza perdere il suo carattere popolare e rituale. Ancora oggi i bambini cavalcano per chilometri attraverso la steppa, i lottatori indossano costumi che richiamano antiche armature, gli arcieri scoccano frecce seguendo gesti immutati nei secoli.

Accanto alle competizioni, la vita nomade si racconta nelle tipiche abitazioni (le gher), nei canti epici e nei costumi tradizionali, mentre la Mongolia contemporanea osserva e partecipa, consapevole che in questa festa si riflette un dialogo costante tra passato e presente.

Il Naadam non è patrimonio UNESCO, ma è riconosciuto come una delle più autentiche espressioni culturali dell’Asia centrale, capace di trasformare per pochi giorni l’intero paese in un grande spazio cerimoniale a cielo aperto.

 

Viaggio in Mongolia Naadam consigli

Viaggiare in Mongolia vuol dire viaggiare senza avere strade. Lasciata la capitale, dimenticatevi dei trasporti pubblici, della segnaletica stradale e più banalmente… dell’asfalto. La Mongolia si esplora lungo circa 2.500 km di piste sterrate, con mezzi 4×4 attrezzati e pernottando in cambi gher mobili.

La cultura nomade e il clima del paese sono ciò che detta queste regole. Senza sbocchi sul mare, la Mongolia ha un clima piacevole durante i mesi estivi e molto rigido per il resto dell’anno. Per questo motivo, le strutture ricettive fuori da UIlaanbataar non sono fisse durante tutto l’anno e non hanno perciò una rete fognaria. Un viaggio in Mongolia implica perciò un certo grado di adattamento, al condividere i bagni (esterni, appunto, per non dare problemi di odore legati agli scarichi), ma restituisce una dimensione umana e naturale introvabile altrove.

I cittadini italiani possono viaggiare per turismo in Mongolia. È necessario il passaporto in corso di validità con validità residua di almeno 6 mesi.
Controlla il sito ufficiale di VIAGGIARE SICURI per gli ultimi aggiornamenti.

 

È il momento di iniziare il tuo viaggio: si parte a Giugno 2026.

MAPPA DEL VIAGGIO

viaggio in mongolia mappa

 

Programma di viaggio in breve

1° giorno, domenica 28 giugno 2026: Milano Malpensa > (Pechino)
Ritrovo dei signori partecipanti in mattinata all’aeroporto di Milano Malpensa, disbrigo delle formalità d’imbarco e doganali e partenza con volo di linea China Airlines CA950 delle 13h30 per Pechino. Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno, lunedì 29 giugno 2026: (Pechino) > Ulanbataar
All’arrivo, previsto alle 05h40, dopo 10h10’ di volo, coincidenza con il volo China Airlines CA901 per Ulanbataar delle 8h40. All’arrivo, previsto per le 10h50 dopo 2h10’, trasferimento per il centro città (50 km, 1h30). Inizio delle visite: la piazza centrale e il monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia, con l’enorme statua di Megjid Janraisig, il dio protettore del paese. Pranzo libero. Al termine, discesa in hotel e sistemazione nelle camere riservate. Cena in ristorante e pernottamento.

3° giorno, martedì 30 giugno 2026: Ulanbataar > Amarbayasgalant
Pensione completa. Di buon mattino, partenza per il monastero di Amarbayasgalant (360 Km, 8h) uno dei luoghi più importanti per i buddisti della Mongolia. All’arrivo al monastero, visita del complesso. Pernotto in campo gher nella zona.

4° giorno, mercoledì 01 luglio 2026: Amarbayasgalant > Lago Ôgij
Pensione completa. Dopo la prima colazione partenza per l’ovest, in direzione del Lago Ôgij (430 Km, 8h) un vero paradiso per gli appassionati di osservazione degli uccelli. Pernotto in campo gher nella zona

5° giorno, giovedì 02 luglio 2026: Lago Ôgij > Karakorum
Pensione completa. Partenza verso Karakorum (200 Km, 2h) l’antica capitale dell’Impero di Genghis Khan. Visita del monastero di Erdene Zuu, un complesso di stili Buddisti Mongoli e Tibetani, di ciò che resta delle mura di Karakorum, cuore dell’Impero Mongolo, e della Roccia della Tartaruga. Trasferimento in campo gher, all’arrivo sistemazione e pernottamento.

6° giorno, venerdì 03 luglio 2026: Karakorum > Shank > Tuykhun
Pensione completa. Partenza per il sud attraverso una regione di colline e praterie. Sosta al piccolo e antico monastero di Shank, dove un tempo era custodita la bandiera di Gengis Khan. Preghiera con i monaci e successivo proseguimento per la valle dell’Orkhon, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2004. Giunti alle pendici della catena Khangai proseguimento a piedi con una facile camminata di circa 1h sino ad arrivare all’eremo di Tuvkhun, dal quale si gode un panorama unico su enormi distese d’erba apparentemente senza confini. Discesa e sistemazione al campo gher per il pernottamento.

7° giorno, sabato 04 luglio 2026: Tukhun > Monastero di Ong
Pensione completa. Dopo la prima colazione, partenza verso sud in direzione del Monastero Ongi (280 Km, 8h) attraverso le steppe del deserto del Gobi. All’arrivo, visita alle rovine del monastero. Sistemazione al campo gher per il pernottamento.

8° giorno, domenica 05 luglio 2026: Monastero di Ong > Bayanzag
Pensione completa. Proseguimento verso la regione del Gobi del Sud, dove sono state fatte grandi scoperte paleontologiche, in direzione di Bayanzag (170 Km, 5h), sito famoso per le cosiddette ripe fiammeggianti. Sistemazione al campo gher per il pernottamento.

9° giorno, lunedì 06 luglio 2026: Bayanzag > Khongoriin Els.
Pensione completa. Attraversamento del suggestivo deserto del Gobi, tra paesaggi di rara bellezza, con soste per incontrare tribù nomadi, osservarne i costumi e partecipare alla loro semplice vita. Escursione alle maestose dune di sabbia di Khongor (150 Km, 5h), alcune delle quali arrivano fino a 800 metri d’altezza. Visita a una famiglia di allevatori di cammelli e tramonto sulle dune. Successiva discesa al campo gher per il pernottamento.

10° giorno, martedì 07 luglio 2026: Khongoriin Els > Els Yolyn Am
Pensione completa. Partenza per la Valle Yolyn Am, la “Valle del Gipeto”. La strada si snoda attraverso le dune di Khongor prima che esse lascino spazio a un’immensa steppa desertica, coronata dall’ultima catena dei monti Altai attraverso il parco Gobi Gurban Saikhan. Si attraversano i dirupi del passo del Dungenee e si raggiunge la stretta gola di Yolyn Am, dove si trovano ghiacciai semi-perenni. Passeggiata di circa 2h nel canyon e con un po’ di fortuna possibilità di vedere il gipeto della valle, aquila simbolo di questi luoghi. Proseguimento per il campo gher per il pernottamento.

11° giorno, mercoledì 08 luglio 2026: Yolyn Am > Tsagaan Suvarga
Pensione completa. Partenza verso Nord in direzione di Tsagaan Suvarga (180 Km, 4h), lo “Stupa Bianco”, uno tra i punti più spettacolari del deserto, dove si trovano magnifiche rocce di calce che devono la loro forma all’opera di erosione di acqua e vento. Sistemazione al campo gher per il pernottamento.

12° giorno, giovedì 09 luglio 2026: Tsagaan Suvarga > Baga Gazariin Chuluu
Pensione completa. Partenza per la montagna Baga Gazariin Chuluu (250 Km, 6h). Modellate dal tempo e dagli agenti atmosferici, queste bellissime rocce di granito rosa, sacre per il popolo, si elevano fino a 300 metri al di sopra della steppa che le circonda. Sistemazione al campo gher per il pernottamento

13° giorno, venerdì 10 luglio 2026: Baga Gazariin Chuluu > Ulaanbataar
Pensione completa. Partenza per il rientro a Ulaanbaatar (5h), quasi interamente su strada asfaltata. Lungo il percorso sosta al gigantesco complesso monumentale di Genghis Khan. Arrivo a Ulaanbataar, sistemazione nelle camere riservate in hotel. La domenica è prevista la partecipazione a uno spettacolo folcloristico del corpo di ballo, contorsionismo e canto del Teatro Nazionale Mongolo (facoltativo). Cena in ristorante.

14° giorno, sabato 11 luglio 2026: Ulanbataar
Prima colazione e cena in ristorante. Pranzo libero. Mattinata dedicata ad assistere alla Cerimonia del Naadam, immersi nell’atmosfera festosa del popolo mongolo. La prima giornata del festival del Nadaam si apre quando un picchetto d’onore riceve in consegna i 9 stendardi cerimoniali fatti con code di yak. Di seguito, si svolge un’imponente sfilata di monaci ed atleti, soldati in alta uniforme, canti e danze, e quindi si susseguono le varie gare in città: incontri di lotta libera e gare di tiro con l’arco. Pranzo a pic-nic. Nel pomeriggio completamento delle visite della capitale con il Palazzo Museo di Bogd Khaan, il palazzo invernale e il monastero Coijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti. Cena in ristorante e pernottamento

15° giorno, domenica 12 luglio 2026: Ulanbataar > (Pechino)
Prima colazione. In mattinata, tempo libero a disposizione per le ultime visite individuali. Nel pomeriggio, trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo China Airlines CA724 delle 18h30 per Istanbul. L’arrivo è previsto alle 20h35 locali, dopo 2h05’ di volo.

16° giorno, lunedì 13 luglio 2026: (Pechino) > Milano Malpensa
Proseguimento con volo China Airlines CA949 dell’01h30 con arrivo a Milano Malpensa alle 6h30, dopo 11h di volo. Pasti e pernottamento a bordo.

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