Viaggio in Sicilia Occidentale
“Quanti non hanno vagheggiato almeno di conoscerla? Pochi o nessuno; tanto è universale la fama della sua bellezza, tanto il ricordo di essa va unito alla storia delle più diffuse civiltà…”
Inizia così un volume del Touring Club Italiano dedicato proprio alla Sicilia. Un volume uscito negli anni Trenta, e molto è cambiato… Le fotografie ci mostrano infatti dei monumenti con facciate scurite, piazze e strade colme di automobili, antiche tradizioni perdute e campagne mutate.
Sebbene la sua fama si sia offuscata, vale pur sempre la pena di conoscerla, questa Sicilia dai mille volti, povera e ricca ad un tempo, chiusa e diffidente nella sua nobile decadenza eppure tutta protesa ad inserirsi in un mondo ed in un tempo moderni, mitologica e concreta, cupa e solare, magnifica e terribile.
Inizia insieme a noi il tuo viaggio Viaggio in Sicilia Occidentale:
– Viaggio in Sicilia Occidentale cosa vedere
– Viaggio in Sicilia Occidentale cucina
– Il cous cous
– Viaggio in Sicilia Occidentale curiosità
Viaggio in Sicilia Occidentale cosa vedere
In questo itinerario attraverso la Sicilia Occidentale si esploreranno diverse città ma anche aree archeologiche importanti: la Valle dei Templi di Agrigento, la zona archeologica di Selinunte e quella di Segesta.
Ognuna di queste aree archeologiche ha le sue peculiarità, che la rendono unica e imperdibile. L’area di Selinunte possiede l’unico tempio rimasto abbastanza integro e che è visitabile anche dall’interno, offrendo una splendida vista sul mare.
L’area archeologica di Segesta invece è più piccola e comprende solo un tempio ben conservato e un anfiteatro. La famosa Valle dei Templi di Agrigento ha un’area piuttosto estesa, con un percorso di circa 4 km, che vi porterà indietro nel tempo. I monumenti meglio conservati si trovano all’inizio dell’ingresso est, come il Tempio di Giunone e il Tempio della Concordia, il tempio più fotografato e riconoscibile grazie alla presenza della Statua di Icaro.
A breve distanza da Trapani troviamo il borgo medievale di Erice, situato sul Monte San Guliano, che offre un panorama mozzafiato a 360 gradi che spazia da Trapani alle Isole Egadi.
Trapani, spesso sottovalutata, vi offrirà invece scorci e tramonti suggestivi dalla Torre Ligny, mentre Marsala, con il suo elegante centro storico, è famosa per le sue saline. Le Saline di Marsala, inserite nella Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone, offrono infatti una vista spettacolare, specialmente al tramonto.
La visita alle saline può includere la scoperta della storia dei mulini a vento e delle esperienze come diventare salinai per un giorno o fare un tour in barca nelle Isole dello Stagnone.
Viaggio in Sicilia Occidentale cucina
La cucina siciliana offre diversi piatti capaci di stuzzicare il palato, ma concentriamoci su alcune delle specialità tipiche della Sicilia Occidentale.
Partiamo dalle cassatelle, caratterizzate come ravioli dolci ripieni di ricotta di pecora, talvolta arricchite con gocce di cioccolato, che rappresentano un prelibato piatto tipico della Provincia di Trapani. La loro storia affonda le radici con molta probabilità nella pittoresca cittadina di Calatafimi Segesta, dove fecero la loro prima comparsa già nel lontano 1700.
Queste squisitezze sono addirittura annoverate tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Siciliani (PAT), confermando così il loro ruolo di autentico tesoro gastronomico della regione.
Ci sono poi i famosi arancini, termine utilizzato nella parte orientale dell’isola o, come sono conosciute nella Sicilia Occidentale, arancine. Si tratta di una sorta di timballo di riso fritto, ripieno di vari ingredienti come ragù, prosciutto e mozzarella, a seconda dell’area geografica, e presentato in forma rotonda o conica.
L’origine di questo iconico street food risale ancora una volta al periodo della dominazione araba in Sicilia, durante il quale era consuetudine preparare delle palline di riso condite con carne d’agnello e chiamarle con il nome di un frutto dalle sembianze simili, presente nel territorio circostante: da qui quindi il nome “arancina” o “arancino”.
Il cous couus
Un altro piatto simbolo dell’unione tra Sicilia e mondo arabo è il cous cous. Esso rappresenta infatti uno dei frutti della dominazione araba, essendo un piatto tipico della cucina magrebina. Tuttavia, nel corso dei secoli, si è così profondamente radicato nell’isola da trasformarsi in una rinomata specialità siciliana conosciuta in tutto il mondo: il cous cous alla trapanese.
Tipico della zona di San Vito Lo Capo, tanto da aver dato vita a un evento dedicato a esso, il Cous Cous Fest, che si svolge proprio qui ogni settembre. Ma ciò che rende unico il cous cous alla trapanese è il suo essere preparato esclusivamente con pesce, a differenza della versione araba che prevede l’uso della carne, e la sua cottura in una pentola speciale simile a una vaporiera.
Viaggio in Sicilia Occidentale curiosità
Terra ispiratrice d’arte
La Sicilia non solo ha ispirato scrittori, pittori e altri artisti locali e nazionali, ma anche grandi nomi internazionali sono rimasti affascinati dall’Isola e dai suoi tesori. Si dice infatti che Pablo Picasso, in uno dei suoi soggiorni nella regione, abbia avuto l’occasione di ammirare l’affresco de “Il Trionfo della Morte, conservato oggi a Palermo presso il Palazzo Abatellis.
Da qui trasse l’ispirazione per “Guernica”, una delle sue opere più famose e importanti. Quale sia la verità probabilmente resterà un mistero, ma il pittore Renato Guttuso ha raccontato che Picasso ammise dell’ispirazione durante una chiacchierata in un loro incontro…
Ti piace la pasta?
E magari il tuo formato di pasta preferito sono gli spaghetti? Beh in questo caso devi sapere che la loro origine è proprio siciliana! Infatti nel 1154 Al-Idrisi, geografo al servizio di Ruggero II di Sicilia ci fornisce una descrizione di Trabia, un piccolo paese a circa 30 km da Palermo.
Questa è un’area ricca di mulini, dove veniva prodotta una particolare pasta a forma di fili leggermente arrotondati chiamati itrya che venivano poi spediti in grandi quantità in tutto il Mediterraneo.
La conosci la storia delle teste di moro?
Tra il mito e la leggenda, in Sicilia si tramanda che durante l’anno mille, quando l’isola era sotto la dominazione islamica, un soldato arabo si innamorò perdutamente di una ragazza palermitana.
Giunse però il momento di separarsi e fu proprio in quel momento che il soldato rivelò alla fanciulla una verità a lungo nascosta: aveva una famiglia in Oriente da cui tornare il prima possibile.
La ragazza, sentendosi tradita, per vendicarsi decapitò il soldato e utilizzò la sua testa come vaso per piantare del basilico. Così lo avrebbe avuto per sempre accanto a sé!
È il momento di iniziare il tuo viaggio: si parte a Settembre 2024.