COSA VEDERE IN SICILIA OCCIDENTALE

Icon Gennaio 2, 2025
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Cosa vedere in Sicilia Occidentale

Un’isola che da un’estremità all’altra è un sorprendente museo di storia e architettura, un amalgama intrigante di eredità che i popoli venuti per predarla le hanno invece lasciato. Benvenuti in Sicilia!

Le distese di alberi di agrumi, regalo degli arabi, orlano i templi e i teatri che i coloni greci costruirono per fare la Sicilia più bella e magna della madrepatria. Gioielli delle città romane cancellate dalla lava dei vulcani e dall’esercizio del tempo ricompaiono tra le piantagioni di ortaggi portati dalle colonie della Nuova Spagna.

Gli abitati mostrano con orgoglio le gemme lasciate loro da re normanni e angioini, da vicerè spagnoli e dai nobili dell’età borbonica.

Intere valli cancellate dai terremoti esibiscono capolavori barocchi e i borghi marinari, eredità fenicia e cartaginese, allargati in masserie e cantine, lascito dei commerci inglesi, diventano set cinematografici.

 

Scopri cosa vedere in Sicilia Occidentale:
– Tour in Sicilia Occidentale
– Pasta, sale e Marsala
– Il mito delle teste di moro
– Spiagge in Sicilia Occidentale

 

Tour in Sicilia Occidentale

Una regione talmente ricca, che decidere cosa vedere in Sicilia Occidentale e programmare le tappe di un itinerario è fondamentale.

Si parte da due delle città più importanti della costa: Palermo, fenicia di nascita per cui fu Zyz, fiore, è la capitale in cui si intrecciano di più i volti della Sicilia. Di giorno, i monumenti barocchi, normanni e liberty assorbiranno tutta la vostra attenzione, mentre la vivacità dei mercati anima i vicoli del centro.

Proseguendo verso sud, una tappa a Trapani è d’obbligo. La mitologia vuole che una falce caduta dalle mani di Saturno, il Dio patrono della città, si mutò in una lingua di terra arcuata sulla quale sorse poi Trapani (da Drepanon, falce in greco antico).

A breve distanza da Trapani, il borgo medievale di Erice domina la costa dal Monte San Guliano. Un panorama mozzafiato a 360 gradi che arriva fino alle Isole Egadi.

Lungo il quadrante di ponente della Sicilia, dove comandano il vento e il mare, si trovano i maestosi avamposti occidentali della Magna Grecia. Selinunte a guardia del mare e Segesta nascosta tra i monti dell’entroterra, da secoli dettano la silenziosa supremazia estetica di una civiltà immortale.

Pasta, sale e Marsala!

Ti piace la pasta e il tuo formato di pasta preferito sono gli spaghetti? Forse non sapevi che la loro origine è proprio siciliana! Nel 1154 Al-Idrisi, geografo al servizio di Ruggero II di Sicilia ci fornisce una descrizione di Trabia, un piccolo paese a circa 30 km da Palermo. Un’area ricca di mulini, dove veniva prodotta una particolare pasta a forma di fili leggermente arrotondati chiamati itrya che venivano poi spediti in grandi quantità in tutto il Mediterraneo.

I mulini dominano il paesaggio anche proseguendo verso sud. Nel 1995 viene istituita la riserva naturale che si estende per quasi 1000 ettari, includendo le saline di Trapani. Fu sempre il geografo arabo a documentarne la presenza in età normanna, ma fu sotto Federico II che si istituì il monopolio del sale e la zona crebbe di importanza.

Oggi i mulini e il museo raccontano la storia del sale marino trapanese, grazie anche alla protezione del WWF.

Senza allontanarsi troppo, si incontra un’altra eccellenza della costa sud occidentale della Sicilia: il Marsala, vino liquoroso particolarmente pregiato.
L’odierna Marsala sorge sulle rovine dell’antica città punica di Lylibeo, fondata dai profughi di Mozia e poi devastata dai Vandali. Fu l’arrivo degli arabi a segnarne la rinascita e la città cambio nome in Marsa Allah, porto di Dio.

Ma la vera svolta arrivò alla fine del 700, quando l’inglese John Woodhouse inventò il vino marsala e ne avviò l’esportazione.

 

Il mito delle teste di moro

Tra il mito e la leggenda, in Sicilia si tramanda che durante l’anno mille, quando l’isola era sotto la dominazione islamica, un soldato arabo si innamorò perdutamente di una ragazza palermitana.

Giunse però il momento di separarsi e fu proprio in quel momento che il soldato rivelò alla fanciulla una verità a lungo nascosta: aveva una famiglia in Oriente da cui tornare il prima possibile.

La ragazza, sentendosi tradita, per vendicarsi decapitò il soldato e utilizzò la sua testa come vaso per piantare del basilico. Così lo avrebbe avuto per sempre accanto a sé…

 

Spiagge in Sicilia Occidentale

Un’altra grande ricchezza della Sicilia è la natura. Dalle riserve faunistiche alle spiagge, basta allontanarsi dalle città per scoprire veri e propri gioielli.

Tra San Vito lo Capo e Castellamare del golfo sorge una delle più rinomate riserve marine della Sicilia: la Riserva dello Zingaro. In circa 7 km di costa si dipanano alte scogliere, faraglioni e falesie affacciate su piccole baie di spiaggia bianchissima.

Per goderne appieno è necessario prevedere un’intera giornata in barca, perché molte insenature sono irraggiungibili via terra.

Favignana, Marettimo e Levanzo, più due isolotti e alcuni scogli e faraglioni, formano invece la Riserva Naturale marina delle Isole Egadi.

Le isole, note nell’antichità con il nome latino Aegates, isole delle capre, sono famose non solo per le acque cristalline, ma anche per la Tonnara Florio, una delle istituzioni della Sicilia sud occidentale.

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